
Francesca Giannelli. Terre emerse
Dal al a Forte dei Marmi
Spesso diamo per scontato il nostro corpo o il corpo altrui, primo soggetto e oggetto di conoscenza e desiderio, ma spostando il punto di vista, avvicinandoci, allontanandoci, attraverso spazi e tempi, quello che ci è dato di sapere e il modo in cui lo sappiamo cambiano e si rimodellano, portando con sé nuove visioni e nuove terre, nessun approdo, nuove maree.>
Francesca Giannelli
“Terre Emerse”
Qualcosa che conosci da sempre, e insieme vedi per la prima volta.
Questa la sensazione immediata davanti ai lavori di Francesca sulla materia, del corpo, del sasso, dell'esistenza. Credi sia la superficie, e invece ci affondi, dentro pieghe, rughe, cicatrici e le scheggiature tutte del vivere, là dove si addensa l'anima. Di noi e del mondo, di ciò che è sempre stato e sta ancora diventando. In un sovrapporsi di strati e forme, la mappatura astratta e precisa di luoghi conosciuti dalla nascita e quindi ignoti, il frutto delle correnti che si scontrano, delle storie che si incrociano e si mescolano, per formare questo oceano smisurato e senza fondo in cui danziamo, che è la vita.
Fabio Genovesi
Francesca Giannelli, nata nel 1981, ha studiato filosofia alle università di Pisa e Parigi e lavorato all’Istituto di Cultura Italiana di Marsiglia. Dal 2007 al 2018 ha esposto sia in collettive sia in personali.
Sue foto sono state pubblicate su Corriere della Sera, Vanity Fair, La Repubblica e Rumore, inoltre utilizzate per progetti grafici degli editori Transeuropa e Mondadori.
Insegna filosofia e storia nei licei.
Attraverso le immagini cerca di esplorare la vita quotidiana, gli oggetti senza l’uomo, il corpo e le relazioni tra i corpi e gli spazi in cui si muovono e le conseguenti costruzioni e decostruzioni identitarie.
Inaugurazione domenica 10 febbraio 2019 h 17.30 Ho scattato quindi macro alle sue forme di pietra, creta, marmo, travertino e legno e le ho sovrapposte a macro delle mie forme di pelle, cicatrici, smagliature, vene e nervi per cercare di dare vita a una topografia materica diversa dove le superfici si confondano e si completino disseminando linee e confondendo significati e figure.
Spesso diamo per scontato il nostro corpo o il corpo altrui, primo soggetto e oggetto di conoscenza e desiderio, ma spostando il punto di vista, avvicinandoci, allontanandoci, attraverso spazi e tempi, quello che ci è dato di sapere e il modo in cui lo sappiamo cambiano e si rimodellano, portando con sé nuove visioni e nuove terre, nessun approdo, nuove maree.>
Francesca Giannelli
“Terre Emerse”
Qualcosa che conosci da sempre, e insieme vedi per la prima volta.
Questa la sensazione immediata davanti ai lavori di Francesca sulla materia, del corpo, del sasso, dell'esistenza. Credi sia la superficie, e invece ci affondi, dentro pieghe, rughe, cicatrici e le scheggiature tutte del vivere, là dove si addensa l'anima. Di noi e del mondo, di ciò che è sempre stato e sta ancora diventando. In un sovrapporsi di strati e forme, la mappatura astratta e precisa di luoghi conosciuti dalla nascita e quindi ignoti, il frutto delle correnti che si scontrano, delle storie che si incrociano e si mescolano, per formare questo oceano smisurato e senza fondo in cui danziamo, che è la vita.
Fabio Genovesi
Francesca Giannelli, nata nel 1981, ha studiato filosofia alle università di Pisa e Parigi e lavorato all’Istituto di Cultura Italiana di Marsiglia. Dal 2007 al 2018 ha esposto sia in collettive sia in personali.
Sue foto sono state pubblicate su Corriere della Sera, Vanity Fair, La Repubblica e Rumore, inoltre utilizzate per progetti grafici degli editori Transeuropa e Mondadori.
Insegna filosofia e storia nei licei.
Attraverso le immagini cerca di esplorare la vita quotidiana, gli oggetti senza l’uomo, il corpo e le relazioni tra i corpi e gli spazi in cui si muovono e le conseguenti costruzioni e decostruzioni identitarie.
Inaugurazione domenica 10 febbraio 2019 h 17.30